Il termine “diastasi addominale” significa “separazione” dei muscoli retti dell’addome, cioè dei muscoli addominali anteriori. In pratica, è una separazione dei muscoli addominali esposti più perifericamente. Quando i muscoli si separano, il tessuto connettivo (linea alba) che li unisce si allontana lateralmente.
Tutte le donne, gli uomini e i bambini (neonati e non) sono a rischio di diastasi. Molte persone hanno la diastasi dei retti ma non lo sanno perché il controllo della diastasi non è previsto da alcuna valutazione medica né da prove di idoneità fisica.
La diastasi è causata da uno stiramento continuo, sia in avanti che lateralmente, del tessuto connettivo che unisce i muscoli più periferici dell’addome. Questo allungamento può essere dovuto alla gravidanza, all’aumento di peso nella zona addominale, ad interventi di chirurgia addominale in cui la cavità addominale si riempie di aria, ad esercizi tipo crunch, ad attività che comportano inarcamento della schiena quali ginnastica o nuoto nonché ad attività con movimenti incrociati come il tennis oppure il golf.
Mal di schiena, ernie addominali, postura scorretta, problemi al pavimento pelvico, disturbi gastrointestinali come stipsi e gonfiore. Essi si verificano quando la schiena e gli organi interni ricevono il supporto dal tessuto connettivo invece che dai muscoli. La maggior parte delle donne è affetta da diastasi dei retti a seguito del parto.
I sintomi della diastasi sono i seguenti: ventre gonfio, ombelico estroflesso, rigonfiamento tondo quando si sollevano le spalle da posizione supina, dilatazione del ventre dopo i pasti e a fine giornata.
Il punto centrale del tessuto connettivo è proprio l’ombelico, il suo punto debole. Quando il tessuto connettivo si allunga lateralmente e diventa sempre più sottile e debole, l’ombelico perde il suo sostegno e diventa estroflesso. Un ombelico sporgente può comportare il rischio di un’ernia ombelicale. Grazie al programma Tupler Technique, attraverso il rafforzamento del tessuto connettivo, l’ombelico è in grado di rientrare in posizione corretta.
Quando i muscoli si separano, il tessuto connettivo si estende lateralmente per sostenere gli organi interni. Quando ci si alza da una posizione supina, questo rigonfiamento è prodotto dal movimento in avanti degli organi contro il tessuto connettivo divenuto debole. Questo rigonfiamento è sintomo di una diastasi molto grave.
Dipende dalla gravità della diastasi e dall’impegno profuso nelle quattro fasi del programma. Il processo può richiedere da 6 settimane ad un anno o più. Tuttavia i risultati si noteranno già entro le prime 3 settimane.
No, non è mai troppo tardi. Non c’è età per iniziare il programma. La Tupler Technique si può eseguire a qualsiasi età e a qualsiasi distanza di tempo dall’insorgenza della diastasi dei retti dell’addome.
Sì. Chiunque può chiudere una diastasi in qualsiasi momento. L’età e la gravidanza non rappresentano limiti per la chiusura di una diastasi.
Sì. La funzione principale dei muscoli addominali più periferici (cioè dei muscoli retti) è quella di sostenere la schiena e gli organi interni. Quando i muscoli si separano, il tessuto connettivo si distende lateralmente. Il mal di schiena si verifica perché il tessuto connettivo non fornisce un supporto sufficiente alla schiena e alle anche.
Sì, quando i muscoli si distaccano, gli organi interni (ad esempio l’intestino) si spostano. Questo spostamento comporta un “disallineamento” dell’intestino, condizione che può causare stitichezza. Lo splinting dei muscoli, unitamente all’utilizzo di uno sgabello per la toilette posto sotto i piedi, costituiscono un valido aiuto per il trattamento della stitichezza.
Sì. Gli esercizi che allungano il tessuto connettivo in avanti o di lato (ad esempio crunch,, nuoto, golf, tennis, softball) possono generare una diastasi o peggiorarla.
L’intervento chirurgico diventa necessario quando il tessuto connettivo è stato strappato dal muscolo a causa di un trauma addominale e gli organi diventano esposti oppure compressi dall’ernia addominale.
Sì. Un’ernia ombelicale può essere un effetto collaterale di una diastasi dei retti. Quando il tessuto connettivo si estende lateralmente diventa più sottile e l’ombelico non sostenuto viene estroflesso.
A meno che non si provi un dolore insopportabile causato dall’ernia ombelicale, è preferibile rimandare l’intervento chirurgico per verificare se il programma Tupler Technique® funziona. Se il problema si risolve con la Tupler Technique®, non ci sarà più la necessità di ricorrere ad un intervento chirurgico. Qualora il programma non dovesse funzionare, la Tupler Technique, grazie al rafforzamento dei muscoli addominali, rappresenta comunque un ottimo supporto pre e post operatorio.
Sì, può rendere il processo più difficile. Per questo motivo, dopo che la cicatrice è guarita, consigliamo di scollarla; in questo modo si eviterà anche l’effetto “muffin” sopra la cicatrice.
Sì, è normale ma non succede sempre. I muscoli sono capaci di allungarsi senza comunque separarsi. Se si inizia a praticare la Tupler Technique® all’inizio della gravidanza, è possibile prevenire o ridurre un’eventuale diastasi. E’ possibile iniziare gli esercizi nel primo trimestre.
Solo una piccola percentuale di donne incinte non ha diastasi. La Tupler Technique® ,praticata all’inizio della gravidanza, può aiutare a prevenire la formazione di una diastasi.
Sì. Possono causare o far peggiorare una diastasi già esistente, causare emorroidi, incontinenza urinaria e prolasso del pavimento pelvico. Il movimento della spinta può essere appreso per poi essere praticato durante la gravidanza e, successivamente, in fase di travaglio.
Assolutamente sì! La pressione causata dal peso del bambino aggrava la condizione di un tessuto connettivo già debole. In alternativa al marsupio frontale è preferibile indossare gli splint diagonali.
Una diastasi può causare mal di schiena e costipazione durante la gravidanza e indurre la necessità di praticare il parto cesareo dopo il travaglio, in quanto la cervice sarà orientata lateralmente invece che verso il basso.
Assolutamente no. Lo scopo dello splint è quello di avvicinare i muscoli in modo tale da potenziare l’efficacia degli esercizi e consentire al tessuto connettivo di trovarsi in una posizione ottimale per la riparazione. Lo splint è comunque previsto in una sola fase del programma.
Lo splint consente l’avvicinamento dei muscoli, favorendo la riparazione del tessuto connettivo. Va indossato giorno e notte in quanto muscoli e tessuto connettivo devono essere mantenuti nella stessa posizione in modo continuativo affinché possano ripararsi.
No. Lo splinting è solo “una” delle quattro fasi del programma Tupler Technique®.
Sì, è possibile indossare lo splint subito dopo un parto vaginale. In caso di parto cesareo è consigliato attendere la guarigione dell’incisione in quanto la fascia tirerebbe la cicatrice. Solitamente il processo di guarigione si conclude in circa sei settimane. Tuttavia, è possibile iniziare subito a praticare gli esercizi del programma Tupler Technique sia dopo un parto vaginale che dopo un parto cesareo.
Questo programma consente di chiudere la diastasi attraverso la riparazione del tessuto connettivo. Quando il tessuto connettivo si rinforza, i muscoli addominali si uniscono.
La posizione in quadrupedia è da evitare in qu anto tuttoil peso degli organi interni crea pressione sul tessuto connettivo già indebolito, mettendo a rischio la sua rigenerazione.
No. L’utero è molto spesso e il bambino è circondato da liquido amniotico. Inoltre i muscoli addominali rinforzati aiutano a prevenire il mal di schiena e la spinta in fase di travaglio.
Sì. Avere addominali forti e sapere come usarli correttamente nelle spinte può aiutare a raggiungere questo obiettivo.
Si consiglia di ridurre la diastasi prima di programmare una nuova gravidanza. Tuttavia, qualora si instaurasse una gravidanza in presenza di diastasi, sarebbe opportuno iniziare al più presto gli esercizi al fine di evitare il peggioramento della stessa.
Sì, è possibile iniziare gli esercizi anche nella fase inoltrata della gravidanza. Sarà più difficile eseguirli ma saranno comunque di una certa utilità.
E’ possibile iniziare gli esercizi già dopo le prime 24 ore dal parto (anche durante l’allattamento).
E’ possibile nonchè auspicabile iniziare ad eseguire gli esercizi sin da subito. In tal modo, sarà possibile prevenire la formazione di una diastasi o evitare il peggioramento di una diastasi già esistente.
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